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Primi giorni di scuola, controlla “come” vede il tuo bambino!

 

Miopia, strabismo, ipermetropia occhio pigro…questi sconosciuti! La maggior parte dei genitori (circa il 70%), ritiene infatti che un controllo della vista “non sia strettamente necessaria”. E’ emerso che il 60% dei bambini non ha mai effettuato un controllo della vista e ben il 26% di quelli controllati presenta una problematica (33% ipermetrope, 16% astigmatico; il 4% affetto da exforia, 10% miope e il 6% le sospette ambliopie). Nel restante 31% dei casi sono stati segnalati sospetti mal di testa oftalmici, lievi astigmatismi o ipermetropie, lievi strabismi.
Insomma il primo controllo della vista avviene molto tardi, a volte troppo.

Invece sarebbe una prassi obbligatoria soprattutto per quei bambini che si accingono ad affrontare il loro primo giorno di scuola, L’inizio della scuola è un momento decisivo, bisogna partire con il piede giusto. L’impegno scolastico comporta degli importanti consumi di energia psicofisica. Pertanto la condizione di buona salute generale, costituisce un requisito fondamentale e l’efficienza visiva ne è una componente essenziale.

La funzione visiva è fondamentale per l’autonomia e per le relazioni personali e sociali degli individui di tutte le età, infatti è soprattutto attraverso la visione che l’essere umano può procurarsi le informazioni necessarie per i suoi comportamenti quotidiani . Tutto questo assume un valore ancor più importante per chi si deve sedere sui banchi di scuola “guardare” la lavagna, studiare sui libri e scrivere sui quaderni. Tutte azioni

Oggi il30% dei genitori italiani non sottopone i propri figli ad un controllo della vista, che sarebbe fondamentale, perché spesso a una visione scorretta corrisponde anche un apprendimento scorretto. Il non vedere correttamente – sia che si tratti di miopia (vedere male da lontano) sia di astigmatismo (visione sfocata o sdoppiata a tutte le distanze), sia di ipermetropia (visione da vicino) – non solo rallenta oggettivamente l’apprendimento, perché il bambino ha difficoltà a vedere, ma può anche provocare stress e angoscia e farlo così entrare in un circolo vizioso. Insomma tra vedere bene e andare bene a scuola c’è un rapporto direttamente proporzionale. Visite regolari e tempestive consentono di evidenziare problemi comuni e diffusi, come la miopia. O portare alla luce altri disturbi: ipermetropia, astigmatismo, strabismo.

Comunque il corpo è uno strumento quasi perfetto e se c’è qualcosa che non va negli occhi ce lo fa capire molto chiaramente.

Quali sono i segnali d’allarme da tenere d’occhio?

Mal di testa, bruciore agli occhi, annebbiamenti della vista da vicino o da lontano, ancor prima che il difetto visivo sia rilevabile e atteggiamenti posturali scorretti. Testa e corpo eccessivamente piegati verso il banco, l’abitudine a mettere il foglio di traverso per scrivere, il modo in cui si impugna la penna sono tutti elementi che potrebbero suggerire qualche difficoltà. Ultimo elemento da non sottovalutare è la svogliatezza: non è escluso che dietro quell’atteggiamento si nasconda qualche problematica legata alla visione. D’altronde occhio e cervello, che lavorano insieme in modo armonico e coordinato per procurarci le informazioni visive e insieme costituiscono il sistema visivo. Per questo un accurato controllo visivo, che rassicuri in merito alla salute oculare del bambino e ne verifichi la funzionalità, è la mossa vincente per inaugurare un periodo estremamente importante della sua vita.

Fanara Loredana

Professional Ottica

AAA

Guardare la Tv fa male agli occhi?

 

La Tv non fa male agli occhi.

Può però stancarli e, in tal caso, occorre farli riposare dormendo il giusto e ritrovando l’equilibrio perduto.

Stare a lungo davanti al video può provocare un fastidio chiamato astenopia, la stessa stanchezza visiva che proviamo guidando a lungo di notte o passando molte ore davanti allo schermo di un computer.

Si verifica in quanto sottoponiamo i nostri occhi a uno sforzo di concentrazione visiva che, specialmente a fine giornata, quando siamo svegli da molte ore, si può tradurre in mal di testa e occhi arrossati.

Il numero di ore passate davanti allo schermo deve essere decisamente inferiore a quello delle ore passate a dormire. Se qualcuno lo fa, deve però trovare il modo di dormire un po’ di giorno.

Raccomandazione rivolta soprattutto a bambini e ragazzi, perché più si è giovani, più si ha bisogno di dormire.

La distanza minima corretta è legata al tipo e alla dimensione del televisore usato: per uno schermo a cristalli liquidi (LCD) vale la regola che vuole moltiplicata per cinque la lunghezza della diagonale dello schermo.

Un televisore a 32 pollici ha una diagonale di 80 centimetri e pertanto va guardato da circa quattro metri di distanza. A stare troppo vicini ci si affatica perché si vedono i pixel dello schermo, a stare troppo lontani ci si stanca perché l’immagine risulta meno nitida.

In entrambi i casi ci si ritrova a compiere uno sforzo maggiore, anche se oggi rispetto al passato gli schermi LCD hanno immagini più stabili che affaticano meno l’occhio.

La distanza minima si riduce se si utilizza un televisore ad alta definizione HD o Full HD, in tal caso la diagonale va moltiplicata per 2,3 o per 1,5. Possiamo perciò stare molto più vicini allo schermo, facendo però attenzione che il nostro campo visivo sia completo: non dobbiamo mai muovere la testa da una parte all’altra come se fossimo a una partita di tennis».

Quella di guardare la Tv al buio era una condizione valida fino a parecchi anni fa, quando definizione e, soprattutto, contrasto dell’immagine erano scadenti. Oggi non è più così ed è consigliabile disporre di un’illuminazione diffusa dell’ambiente, priva di riflessi sullo schermo e che non ci arrivi dritta sugli occhi.

L’apparecchio televisivo va più o meno piazzato all’altezza dei nostri occhi e noi ci dobbiamo sistemare in posizione frontale rispetto alle immagini.

E i portatori di occhiali?

Astigmatici e ipermetropi su tutti ma senza escludere i miopi. Facciamo dei controlli frequenti, e teniamo i nostri occhiali così come sono stati costruiti: puliti, non rigati e in posizione stabile sul nostro naso.

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I tanti volti dello stile

Sinonimo di bellezza, dettaglio, armonia e look, l’eyewear è da sempre una sintesi di scenari e suggestioni, interpretazioni e rivisitazioni, sia per l’occhiale da vista che per quello da sole.

L’oggetto è sempre lo stesso, ma cambia forma, colore e materiale, grazie all’unione di moda e tecnologia.

Quanto all’ispirazione, viene dalle icone di stile, dalle dive del cinema, dai cult tv e dai revival.

Fatto sta che l’occhiale si rinnova ad ogni stagione per proporsi affascinante, in grado di emozionare, stupire, incantare.

In poche parole, valorizzare chi lo indossa!

Abbiamo selezionato per voi tantissime proposte moda, spaziando nei trend migliori e le novità più interessanti.

A noi gli occhi, please!