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La vista si salva con la corsa

La vista si salva con la corsa

Per proteggere gli occhi e conservare la vista bastano una corsa o una camminata veloce. Lo hanno scoperto i ricercatori della Emory University e del Centro per la Vista di Atlanta, negli Stati Uniti. I ricercatori hanno condotto una sperimentazione sui topi istruiti a correre su un tapis roulant per 1 ora al giorno per due settimane. Quindi gli scienziati hanno cercato di capire a quali rischi andassero incontro gli occhi dei topolini se, come quelli degli umani, sono esposti a raggi ad alta intensità, tossici per la retina. Il risultato è che i topi che si allenavano per altre due settimane ricevevano meno danni alla retina e conservavano intatti più i fotorecettori rispetto agli animali che non avevano mai corso. L’ipotesi, pubblicata sul Journal of Neuroscience, è che anche gli uomini che corrono – ma anche una camminata a passo svelto va bene lo stesso – abbiano benefici per la vista e un rischio minore di degenerazione maculare, una patologia associata all’invecchiamento dell’occhio.

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Occhi: pericolo per troppe ore, tablet – smartphone – pc ?

La quantità eccessiva di dispositivi digitali, dai tablet agli smartphone senza dimenticare il pc e internet, non mettono in pericolo la vista, ma la affaticano.

Sotto accusa la durata delle sessioni di lavoro e le diverse dimensioni dello schermo, ma anche la distanza. Condizioni che se associate con alcune problematiche della vista possono mettere in sofferenza la salute dell’occhio, causando secchezza e accentuando lievi problemi della messa a fuoco.

La ‘passione’ degli italiani per i servizi digitali, arriva a sfiorare le ben 4 ore e mezza al giorno. “L’occhio di ognuno di noi mette a fuoco a distanza differente con automatismi molto soggettivi.

L’uso dei tablet e degli smartphone cambia questa distanza variandola anche di diversi centimetri. Questo cambiamento può accentuare qualche piccola difficoltà visiva. Mentre chi lavora davanti al computer o con il tablet si deve ricordare che questi dispositivi riducono il numero di ammiccamenti della palpebra e quindi anche la lubrificazione dell’occhio. E’ il disturbo dell’occhio secco, ne soffre il 50% delle donne ‘over 45′. In questo caso è sempre meglio fare una pausa.

Si deve sgombrare il campo da eventuali errori di valutazione sull’eccessivo uso dei dispositivi digitali quando si associa con la salute dell’occhio dei più piccoli. Con l’arrivo della tecnologia 3D è dimostrato che non danneggia la vista ed è innocuo anche per gli occhi dei bimbi. Anzi, si è dimostrato, che far vedere a un bimbo un film 3D è un test per capire se c’è qualcosa che non va. Se il piccolo inforca gli occhialini e non riesce a vedere in 3D è un segnale che possono esserci dei disturbi oculari. Allo stesso modo anche l’ipad o lo smartphone possono aiutare i genitori ad accendere un campanello d’allarme che li spinga a far visitare i figli.

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